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PROGETTO

CHIUSO

La Cultura che Cura

Il progetto nasce per proporre una serie di eventi aperti al pubblico e percorsi incentrati sul concetto di cura e cultura, per rilanciare e sviluppare la funzione culturale del Distretto Sociale Barolo e celebrare i 200 anni dalla sua nascita.

A metà ’800 la Marchesa Giulia di Barolo e suo marito il Marchese Tancredi Falletti di Barolo creano la loro Opera, rivolta al sostentamento e alla formazione degli individui con lo scopo di sviluppare capacità e occasioni per affrontare le difficoltà legate al disagio sociale. Ancora oggi le attività proposte dal Distretto sono frutto di un lavoro sinergico tra 17 diverse realtà sociali che partono proprio dal senso di comunità e solidarietà.

“La cultura che cura” vuole rendere il Distretto un polo culturale attrattivo e aperto al territorio, in grado di seminare semi di sapere e arte che possano germogliare e produrre cultura nel tempo.

Il progetto ha l’ambizione di costruire nel tempo una modalità per condividere spazi e competenze in forma festosa e partecipata, e che prevede percorsi ed eventi che coinvolgano la comunità. Al centro del progetto ci sono le persone, la condivisione, il sostegno e la comunità.

Per scoprire tutti gli eventi organizzati all’interno dell’Opera Barolo in occasione dei 200 anni potete visitare il sito: www.asai.it

Il progetto è realizzato da ASAI come ente capofila, in partnership con l’associazione Camminare Insieme e CISV, e vanta numerose collaborazioni: 2 PR – Prevenzione e Promozione Onlus, ASL Città di Torino, Associazione Generazioni Migranti, Biblioteche Senza Frontiere (BSF), OffGrid Italia, Opera Barolo, Scuola Popolare di Musica, Terremondo, Ufficio Pastorale Migranti, Val Cenasco Organic Farm,  tutti gli Enti del Distretto Sociale Barolo, volontari e volontarie degli Enti.

Finanziamenti.
“La Cultura che Cura” è un progetto finanziato con i fondi Pon Metro React Eu (Recovery assistance for cohesion and the territories of Europe), nell’ambito della risposta dell’Unione alla pandemia di COVID-19.

I PROGETTI

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